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mercoledì 11 gennaio 2017

Tim Cup, Juventus batte Atalanta: la partita raccontata con l'aiuto di Twitter


 Tornano i miei reportweet. Stasera si fa la cronaca di Juventus-Atalanta di Tim Cup. 


Seguirò l'hashtag #JuveAtalanta


Due squadre in forma, alla caccia dei quarti di finale di Tim Cup: Juventus – Atalanta si preannuncia partita interessante e godibile.

La Juve, che punta sempre al massimo, vuole andare avanti per non interrompere il sogno triplete; l’Atalanta, che è sempre pronta a stupire, vuole cavalcare l’onda buona del campionato per entrare nelle migliori otto della competizione. E, magari, strizzare l’occhio a un piazzamento finale che gli consentirebbe di andare in Europa, a prescindere da quanto fatto in Serie A. 



Bianconeri con un po’ di immancabile turn-over, mentre l’Atalanta è quasi al gran completo. Fuori, però, un pezzo da novanta come il Papu Gomez. 




Bianconeri favoriti, ma guai a sottovalutare gli uomini guidati da Gasperini. 



Nei primissimi minuti, piuttosto sonnolenti, tanti fari puntati sul nuovo arrivato in casa bianconera: Rincon. 


Ma a strappare applausi, come spesso accade, sono Dybala e Marchisio, con le loro giocate di assoluta qualità.



La Juve prende il controllo del gioco e crea la prima vera occasione: cross di Lichtsteiner, buco di Caldara (futuro juventino) e deviazione di Mandzukic, con la pancia, che sbatte sul palo. 




Passano pochi minuti e Toloi colpisce Dybala in area. L’arbitro fa proseguire, ma la sensazione è che il rigore ci sia. 


Dai che ti ridai, arriva il vantaggio Juve. E che vantaggio: sponda di Mandzukic e stoccata al volo di Dybala dal fuori area. 1-0 Juve al 22’. 




Il vantaggio scioglie definitivamente la Juve e blocca l’Atalanta. Dybala fa ciò che vuole, e da una delle sue iniziative arriva il raddoppio: filtrante per Mandzukic e destro nell’angolo del croato che vale il 2-0 al 33’. 



La chance del terzo gol capita ancora sui piedi del croato, su illuminante cross di Pjanic; ma Marione spreca a due passi dalla porta di Berisha. 



Atalanta sfiduciata e lontana parente di quella vista domenica scorsa col Chievo (e in tante altre occasioni), mentre i padroni di casa gestiscono il match a piacimento, andando negli spogliatoi con la gara sotto controllo. 




Si riparte, con qualche aggiustamento da entrambe le parti: Sturaro per Marchisio e Konko per Kurtic. Atalanta che passa 4-4-2 col rombo a centrocampo. 


I tifosi juventini sembrano ben sicuri di avere già in mano il successo. Difficile dargli torto, visto che l’Atalanta stenta a rendersi pericolosa. Il vero motivo di interesse, allora, diventa un altro: entrerà o no Pjaca?


Gasperini, sperando di dare nuova linfa alla sua zoppicante squadre, butta nella mischia il giovane Latte; fuori Grassi. Gasperini vara una sorta di 4-2-3-1 molto offensivo. 


E’ un’altra sostituzione, però, a infiammare lo Stadium, e il popolo di Twitter: finalmente, Marco Pjaca. 



Fibrillazione per il nuovo entrato, ma tanti applausi per chi gli lascia il posto: Paulo Dybala. 



 E poi, all’improvviso, nel torpore generale, la perla di Konko che riapre il match al 72’. 




Speranza bergamasca che non fa nemmeno in tempo a nascere: al 74’ c’è rigore per la Juve. Giusto. Il fallo di D’Alessandro su Lichtsteiner c’è. Va Pjanic, ed è 3-1. 



Ed è pazzesca l’occasione che Konko si mangia al 78’, su gentile regalo di Neto e della difesa juventina. Troppa leggerezza, ma il francese non punisce. 



Ma la Dea c’è e ci crede. E viene premiata: Latte all’80’ segna il suo primo gol da professionista e sigla il 3-2. 

Allegri si copre mettendo Bonucci per Pjanic, mentre Gasperini prova il tutto per tutto: dentro il Papu Gomez. 



E’ tutt’altra Atalanta: decisa e pericolosa. Mentre la Juve sembra, quasi all’improvviso, bloccata dalla paura. Tanti gli errori banali che fanno infuriare Allegri e i tifosi. 


Il cronometro, però, è alleato della squadra in vantaggio. E la Juve riesce a portare a casa il risultato. Soffrendo, ma meritando, soprattutto visto l’ottimo primo tempo. 3-2: bianconeri ai quarti di finale. 


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