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domenica 15 gennaio 2017

L'Atalanta cade all'Olimpico: la Lazio vince con merito

La Lazio ha vinto con merito. Ha dimostrato di valere la sua ottima classifica e di avere tutte le armi per giocarsela con chiunque, Atalanta compresa: qualità tecnica e tattica, forza fisica, carattere e consapevolezza dei propri mezzi.

Virtù che i biancocelesti hanno messo in campo sin dall’inizio. E poco importa che sia stata la Dea a mettere per prima la testa avanti. Il gol di Petagna è stato un lampo a ciel sereno. Figlio della filosofia laziale, dedita all’attacco e, di conseguenza, incline alle sbandate difensive.

Finalmente un Petagna un pò più cattivo in area
Vantaggio atalantino che è arrivato dopo 20 minuti di torpore bergamasco: approccio incerto, reparti slegati e uomini in difficoltà. Poche volte si sono viste le ali soffrire così tanto. D’altronde, Felipe Anderson e compagnia non sono facili da arginare.

Atalanta zoppicante sulle corsie, inesistente in mezzo. Perlomeno nella prima fase di match. Konko, in quel ruolo, non c’entra nulla. E che sia entrato Grassi, non me ne voglia il francese, è stato solo un bene. Perché la squadra ha raggiunto maggiori equilibri. Grassi-Freuler è una coppia poco estrosa e formata da giocatori molto simili, ma, almeno, dà spessore al reparto. E densità. Soprattutto considerando le continue verticalizzazioni dei padroni di casa.

La forza della Lazio, applausi a Inzaghi, sta proprio nell’alternare il gioco sulle corsie a delle rasoiate centrali che spaccano il campo in due. Hanno gli uomini giusti per farlo: Biglia detta la traccia, Parolo e Milinkovic si inseriscono, Immobile sa sia fare la sponda sia buttarsi negli spazi.

Ne scaturiscono continue occasioni. Altresì perché i biancocelesti non cambiano atteggiamento dopo essere andati sotto. L’1 a 1 firmato da Milinkovic-Savic, che nella ripresa si mangerà almeno altre due chances, non ha fatto altro che rimettere le cose come dovevano stare.

Meglio: è stato il rigore del 2-1 di Immobile, su gentile erroraccio di Berisha, a dare alla Lazio ciò che meritava.

Sorpasso arrivato al termine di un inizio di ripresa divertente e dai ritmi elevati. Reparti lunghi, squadre mai timide e un Gomez finalmente in palla. Il risveglio del Papu basta per regalare ai nerazzurri qualche palla buona, ma la consistenza degli attacchi laziali è ben diversa. E, come detto, il destino ripaga gli uomini di Inzaghi. Tra l’altro, obbligato dall’arbitro a vedersi parte del match dalla tribuna. Poco dopo lo raggiungerà Gasperini.

Gli ingressi di D’Alessandro e Paloschi ridisegnano l’Atalanta, ma non cambiano il finale. Anzi, più vicina la Lazio al 3-1 che la Dea al pareggio.

E così finisce, con un sincero 2-1, un vero scontro diretto tra le due squadre più sorprendenti del campionato. Entrambe meritano di stare dove stanno; entrambe meritano di sognare in grande. La Lazio, forse, un pizzico di più.

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