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sabato 17 dicembre 2016

L'Atalanta fa 0-0 col Milan: sabato sera col sorriso


Prendo e porto via, col sorriso.

Un punticino con questo Milan vale molto. Soprattutto a San Siro. Perché i rossoneri sono squadra vera, ostica e ben allenata. Stima per Montella, da sempre.

Il Diavolo ha blasone e palcoscenico da fuoriserie del campionato, ma non lo è. E lo accetta. Questo il segreto per essere lassù in classifica. Gioca da provinciale, ringhiando, ripartendo ed evitando inutili ghirigori (perlomeno sulla carta). Per certi versi, è simile all’Atalanta. L’atteggiamento arrembante è quello.

Perciò, lo 0-0 non delude. Anche perché, onestà prima di tutto, è il Milan ad aver cercato maggiormente la vittoria. Soprattutto nella ripresa, dopo che Bonaventura è entrato in partita. Le fiammate del #5 hanno messo alle corde i bergamaschi, che non sono crollati e hanno stretto i denti. Arretrando e rintuzzando, ma senza disdegnare qualche bella sortita.

Spinazzola: in costante crescita
Le occasioni vere, però, quelli di Gasperini le hanno avute nel primo tempo, dal 20’ in poi. Lì sì che si è vista un’Atalanta padrona del campo. Con Petagna lottatore, nonostante gli evidenti limiti (nell’1 vs 1 ha preso paga il 99% delle volte), il Papu ovunque e le ali pronte ad appoggiare l’azione. Piace Spinazzola.

Per un quarto d’ora, tutte le 50/50 balls, come direbbero in NBA, sono state nerazzurre. Non per questione di fortuna: ottime letture, anticipi a ripetizione e occhi svelti.

Un po’ quello che è successo, ma a parti invertite, nell’ultimo quarto di match. Il Milan non ha capitalizzato, ma avrebbe potuto. E, forse, meritato. E' mancata la scintilla di Suso, stasera al di sotto delle attese. Meglio per noi.
E' allo spagnolo che Montella affida le chiavi dell’attacco. Ogni settimana. E, a maggior ragione, in un turno che vede un undici milanese rivisitato rispetto alle ultime uscite, con qualche uomo di qualità lasciato in panca. Tra pochi giorni hanno la Supercoppa a Doha: giusto centellinare.

Ma la forza di questo Milan, che riflette la consistenza del suo tecnico, sta proprio nella capacità di fare lo stesso gioco con qualunque effettivo, o quasi. Proprietà commutativa. Che è virtù anche della Dea. Sono due squadre “allenate”, nell’accezione più stretta del termine. 

Un testa a testa quasi alla pari: questo il motivo di uno scontro poco spettacolare ma tutt'altro che timido. 

Le sferzate del Diavolo ci sono state. Per fortuna, senza conseguenze. E se il Papu avesse controllato bene nel contropiede 3 contro 1 di fine match…. 

Peccato di gola. Accontentiamoci e teniamoci stretto questo punto.

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