Si va alla sosta con 32 punti, sesti. Pazzesco. Con la
salvezza in tasca ancor prima del giro di boa. Missione impossibile, ma compiuta. Gasp is the
new Tom Cruise.
Un traguardo favoloso, raggiunto al termine di una partita
strana, per certi versi deludente. Ma in bocca rimane solo un sapore godurioso.
Una Dea stranamente molle, da subito. Tanti errori di
misura, troppi uomini al di sotto delle aspettative. Non c’erano di testa.
Kurtic, Gagliardini, Conti; chi più, chi meno.
Un match approcciato col passo sbagliato, contro una
squadra, l’Empoli, che segna col contagocce ma ha sempre fatto della tenacia e
della compattezza difensiva il proprio punto di forza, più di quanto dicano i
numeri.
L’Atalanta ha attaccato al solito modo, appoggiandosi su
Petagna e sfruttando il magico momento dell’accoppiata Gomez-Spinazzola. Più
abulica la fascia destra.
Ma Petagna, ancora una volta, ha confermato di essere bravo
nel proteggere palla, far salire la squadra e smistare. Un regista avanzato.
Poi, però, ecco i suoi evidenti limiti in fase conclusiva. Gli manca mordente, si
perde in tocchi inutili quando dovrebbe chiudere gli occhi e sparare. Fatti
guidare dall’ignoranza!
Ottimo, invece, il supporto della catena di sinistra. Il
Papu è imprendibile, di altra categoria; Spinazzola ha gamba infinita, perfetta
intesa col suo capitano e idee chiare e precise. E pure semplici, che non
guasta mai.
Tanti cross, tanti angoli. Ma poche conclusioni. Anche
perché Kurtic, in serata no, sonnecchia. E l’Empoli, che ha molti meriti, si
copre basso, con Diousse in aiuto alla linea a quattro e tanta attenzione.
Ne esce un primo tempo gestito dai nerazzurri, ma comunque
equilibrato. In linea con quello che ci si aspettava.
Franck, ma quanto sei forte? |
Al rientro in campo, tutto il "Kessie che c’è in Kessie": dorme
sulla punizione che porta al gol di Michelidze, spreca palloni e fa disperare; poi, dà un colpo di spugna a tutto e colpisce. Vede la porta e colpisce. Senza farsi troppe
domande. Bam, giù nell’angolo (semicit.)! Pareggio.
Non finisce qui: dopo
un quarto d’ora di assalto collettivo, si inventa uno slalom in area che gli
permette di crossare; un po’ di tafferuglio, arriva D’Alessandro ed è 2-1.
Delirio.
Un vantaggio che fa dimenticare le troppe occasioni gettate
al vento e quello spirito un po’ naif. Come se il successo fosse stato il risultato
scontato. Come se si fosse convinti che, in un modo o nell’altro, i tre punti
sarebbero arrivati. Guai!
Per fortuna, ci ha detto bene. Gli dei del calcio ci hanno
premiato.
Buon Natale a noi, atalantini e contenti.
Nessun commento:
Posta un commento