playground

playground

sabato 24 dicembre 2016

Calciomercato: Atalanta, serve solo qualche ritocco


Non chiamiamolo “mercato di riparazione”: all’Atalanta non serve alcuna riparazione. La squadra funzione e non va cambiata.

Servono giocatori adatti al gioco di Gasperini
I nerazzurri sono arrivati alla pausa, a un match dalla fine del girone d’andata (a Verona col Chievo sarà dura), con 32 punti, il sesto posto in saccoccia e le tasche straripanti di complimenti ed entusiasmo. Serve cambiare qualcosa? Direi proprio di no.

Ci vuole un lavoro di cesello. Abbiamo per le mani un gioiellino: rifiniamone i contorni. Sarebbe un vero peccato buttare via tutto. Magari a giugno saremo decimi, fuori da qualsiasi ambiziosa idea di Europa, ma poco importa: questo sogno va cavalcato. Ne passerà prima che ricapiti…

Ovviamente, il tifoso non ragiona come la società. Fare cassa è una priorità, e l’Atalanta, di sti tempi, ha la vetrina piena e ben lucidata. Operazioni come quella Caldara-Juve sono la soluzione migliore: il ragazzo cresce e si fa le ossa, il club si sfrega le mani. Discorso che vale per il nostro giovane centrale, ma che può venir buono per Gagliardini, Kessié e compagnia bella.

Di certo, gli uomini in uscita vanno rimpiazzati. Nulla di rivoluzionario: piccoli ritocchi che diano al Gasp un po’ di scelta. Perché i titolari sono quelli, e guai a toccarli. Ragionamento giusto, ma che nasconde insidie: e se uno si rompe? E se le squalifiche ti tolgono un paio di centrocampisti? E chi copre Kessié durante la Coppa d’Africa?

Dubbi legittimi, per chi, a questo punto, non vuole accontentarsi solo della salvezza; ma nemmeno chiede la luna. C’è solo voglia di crederci; di esserci. Siamo pronti a sgomitare.

Serve fare il punto della situazione, un reparto alla volta. Guidati dalla logica del semplice tifoso, ma senza delirare.


Portieri

Sportiello non è quello dell’anno scorso. Ha iniziato la stagione con la valigia sul pianerottolo, incantato dalle sirene di mezza Italia. Pensava di dover prendere un volo per la Campania, ma non se n’è fatto nulla. Ed è rimasto, col piglio di chi è costretto in ufficio oltre l’orario di lavoro, senza straordinari pagati. E se la testa non funziona come si deve, mani e gambe vanno di pari passo. 

Sicuri che Sportiello abbia mercato?

La società l’ha capito e, viste le prime incertezze, ha preso Berisha: un titolare. L’albanese ha fatto miracoli; poi l’infortunio. Torna Sportiello e sono di nuovo titubanze.

Il prodotto del vivaio ha perso valore, e la stagione passata rimarrà inarrivabile: se ancora ha mercato (potrebbe trovare posto come riserva) e la valigia è sempre allo stesso posto, giusto venderlo e rimanere con Berisha. Bassi come secondo va bene. 


Difesa

Masiello, Caldara, Toloi, Zukanovic: questi i quattro che ruotano nelle scelte di Gasperini. Se sono tutti in forma, è quest’ultimo a fare panca.

Caldara ha saltato l'Empoli per fare le visite con la Juve
La linea a tre funziona e i singoli ne raccolgono i frutti. La Juve, brava lei, ha capito che Caldara ha qualcosa in più; Toloi e Masiello sono puntuali in difesa e giocano a briglie sciolte; Zukanovic è un rimpiazzo che ci invidia mezza Serie A.

Quattro difensori per una difesa a tre. Numericamente, ne mancherebbe uno per essere a posto. Stendardo, ahimè mai considerato, andrà via, ma questo sposta poco. Gasperini ha già scelto il suo quinto: Bastoni, giovane che arriva dalla Primavera e che è già stato testato in Coppa Italia. Il tecnico crede in lui: impossibile non dargli ragione. Ha l’occhio lungo, da sempre. E poi ci sarebbero anche Suagher, altro talento nostrano da valorizzare, e Konko, che all’occorrenza può reinventarsi centrale.  

Riassumendo, difesa fatta. Non c’è necessità di buttarsi sul mercato. Ovvio, se ci fosse un’occasione… Ma non penso. Rimaniamo così che va bene.


Centrocampo

Sulle fasce c’è poco da dire. Si potrebbe sempre migliorare, ma sono un punto di forza di quest’Atalanta. Non vanno toccate.
Conti, con tutti i suoi limiti, sta facendo bene, e Spinazzola cresce di match in match. I titolari sono loro.

A sinistra può giocare Dramè, che è spesso disordinato e sprecone, ma ha gamba adatta al sistema di Gasperini. Fisicità e “ignoranza”, tutto sommato, fanno sempre comodo.

Se manca Conti, Konko per coprirsi un po’ di più e garantire anche un minimo di spinta. Raimondi solo per far rifiatare qualcuno. Tutt’al più, può essere utile in caso di 4-4-2.

E poi c’è D’Alessandro, che può fare entrambe le fasce. Il tipico cambio da 70’, quando bisogna attaccare a testa bassa, aumentare il ritmo e creare scompiglio. Un’arma tattica utile.

Nodo mediani. Perché nodo è, stretto e arduo da districare. Quindi, sbrighiamo le facili formalità: Carmona, che ormai ha perso la lotta col suo infortunio all’anca, andrà via; Migliaccio è l’ultimo della panca, e non potrebbe essere altrimenti (lo cercano in Serie B).

Ci siamo: Gagliardini e Kessié. I due uomini-mercato. Il loro futuro dipende anche dalle tante squadre interessate: Juve e Inter sono sul #4, mentre l’ivoriano è sul taccuino dell’onnipresente Juve, del Chelsea, del Liverpool e dell'Arsenal (stando a quanto dicono giornalisti veri).


Kessiè: la Premier è su di lui

Un affare simile a quello di Caldara è più che probabile, per entrambi. Acquisto da parte di un’altra società e permanenza a Bergamo. Però, solo per un’altra mezza stagione. Scenario plausibile solo se è la Juve, che non ha problemi di organico, a farsi avanti. In caso di Inter, e soprattutto di club di Premier, il panorama assumerebbe sfumature diverse. Dovessero arrivare le sterline, prepariamoci ai saluti. Quelli non aspettano. Ecco perché si ritiene più probabile un addio di Kessié. A cifre alte.

Fosse ceduto uno dei due, sarebbe inevitabile guardarsi attorno. Perché in casa si hanno ottime alternative, Freuler e Grassi, ma mancherebbe qualcosa. In attesa di scoprire se questo Cabezas, stimatissimo ma ancora misterioso, sia o meno capace di tenere la categoria. E non è un tema sottovalutabile. Perché Kessié mancherà un mese, che sia venduto o meno.


Attacco

Il Papu Gomez non deve muoversi! Va detto ad alta voce. La società deve fare orecchie da mercante. E speriamo le faccia pure lui. Perché le lusinghe della Roma, che parrebbe pronta all’offerta, fanno piacere. Con i giallorossi potrebbe giocare in Europa, lottare per i vertici del campionato e prendere un treno che, sinora, non gli è mai passato davanti.
Dovesse veramente partire, non importa a quali cifre, sarebbe un mezzo dramma. Perché la città lo ama e perché è il faro della squadra. Sostituirlo degnamente sarebbe impresa complicata.

Gomez e Petagna sono i punti fermi di un attacco “particolare”, che costruisce gioco più che finalizzare.

Nel caso della punta, è un vero limite. L’ex Ascoli è fondamentale per il gioco del Gasp, ma segna poco. Anzi, conclude poco. Quando arriva in area, si scioglie. Detto questo, il titolare è lui. E rimarrà, nonostante qualche esperto del settore abbia registrato qualche interessamento.

Alle spalle dell’inamovibile duo, il vuoto, o quasi. Delle gerarchie di inizio anno, nemmeno l’ombra. Tutto ribaltato. Non sorprende che Pesic, fisico e tecnica niente male ma ancora acerbo, sia la seconda scelta.

Paloschi: da stella a fantasma
Paloschi, “uomo di Sartori”, sarebbe il pezzo da novanta. Ma il “sarebbe” rimane tale. Ha iniziato nell’undici, poi si è perso, tra infortuni, sfiducia e brutte prestazioni. Può andare via: Pescara e Bologna sono vicine (lui preferisce gli abruzzesi). Mi auguro in prestito, perché va recuperato. E’ un investimento importante e ha le caratteristiche per fare bene anche qui. Crediamo in lui.

Pinilla, invece, ha già cambiato aria. Va al Veracruz, in Messico. Spiace. Ma era prevedibile. Talento di livello e trascinatore da battaglia, ma incostante ed enigmatico. Ci ha fatto esultare, eccome, ma era il momento giusto per salutarsi.

Dunque, facendo la conta, quattro attaccanti (escluso D’Alessandro che fa anche da vice-Papu), di cui un paio in dubbio. Qui serve un intervento. Magari una seconda punta mobile che possa dare respiro a Gomez e, perché no, possa anche affiancarlo.
Difficile fare nomi. Per ora, non se ne parla da nessuna parte. Che la società si stia muovendo sottotraccia?

Il mercato estivo è stato disastroso. Non fatevi ingannare dai risultati: Gasperini ha fatto un miracolo con gli stessi uomini, più o meno, che giocavano anche nella passata stagione. 

Che la dirigenza abbia imparato la lezione, operi con oculatezza e segua le indicazioni del mister. Si può arrivare in alto. Il momento è adesso.

Nessun commento:

Posta un commento