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martedì 25 ottobre 2016

Le bellezze della mia Bergamo: il Luogo Pio Colleoni


Dall’1 settembre al 2 ottobre, esclusi i lunedì. Ho avuto l’occasione di trascorrere 28 giorni in un angolo di Bergamo tanto meraviglioso quanto poco conosciuto. 

Il Luogo Pio della Pietà Bartolomeo Colleoni si trova nel cuore della Città Alta. Proprio lungo la via principale. Ma ne ignoravo l’esistenza. Come molti altri miei conterranei, giovani e non.

Dettaglio dell'ingresso (immagine dal web)

Il portone del Luogo Pio è quasi sempre chiuso, perché lo spazio è privato e gelosamente custodito. O, perlomeno, concesso a pochi, per poco.

“Che peccato”: mi hanno ripetuto centinaia di volte i tanti avventori. “Ha ragione”: rispondevo io annuendo.

Tutti dovrebbero vedere le stanze di questo tesoro. I bergamaschi in primis. Perché si sentirebbero ancora più orgogliosi della propria città. A mio avviso, bella come non mai.

Ed è straordinario anche il motivo per cui il Luogo fu fondato. Bartolomeo Colleoni, che lo donò alla città nel 1476, ne destinò le stanze all'Istituto della Pietà. Diversi gli scopi: “L’Ufficiatura perpetua della Insigne Cappella detta Mausoleo Colleoni”; “il sontuoso completamento, l’ornamento e la manutenzione decorosa del Mausoleo Colleoni medesimo”; “L’erogazione di Doti a fanciulle povere e oneste della Città e dell’Antica Provincia di Bergamo, onde facilitarne il collocamento in legittimo matrimonio”

La Sala del Consiglio (immagine dal web)
Soffermiamoci su quest’ultimo. Straordinario.
Non è solo una curiosità fine a se stessa. Spiega la presenza delle grandi figure femminili che decorano le pareti della Sala del Consiglio, semplicemente stupenda. Dieci donne sedute, simbolo delle virtù che la buona sposa dovrebbe avere (dalla Carità alla Temperanza, passando per la Giustizia, la Pietà ecc.).

L’intera stanza è affrescata. Artista senza nome, ma di gran talento. Nelle cunette si alternano stemmi del Colleoni e ritratti di imperatori romani o altri personaggi importanti del tempo. I pennacchi, invece, contengono immagini di santi, che attorniano il Padre Eterno benedicente posto al centro del soffitto, sopra un fondo azzurro a riquadri con stelle d’oro.

Tutto in condizioni eccellenti.

Nella prima stanza, quella dell’ingresso, un grande ritratto del Colleoni a cavallo e un dipinto del condottiero inginocchiato, accanto a San Francesco, ai piedi del Crocefisso. Opere del Quattrocento. Mentre è di metà XVI secolo la Madonna con il Bambino, San Rocco e San Sebastiano (celebrazione per la fine della peste) che campeggia vicino alla porta che conduce alla Sala del Consiglio. 

Colleoni e San Francesco ai piedi del Crocefisso (immagine dal web)

A “sorvegliare” il Luogo, le statue dell’Amadeo. Quelle vere: in Piazza Vecchia troverete le copie. Altra chicca del Luogo.

E poi ci sarebbero altri piani, non visitabili, un giardino stupendo su cui si affacciano le vecchie carceri, i preziosi portali in marmo rosso e arenaria, i mobili di legno antico…

Imperdibile. Ho avuto una gran fortuna. 

P.S.: "Gli Artisti Bergamaschi per NEPIOS" è l'evento che mi ha permesso di lavorare in una cornice di rara bellezza. 

Dove si trova:  

 





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