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mercoledì 29 giugno 2016

Varsavia: quattro luoghi da vedere (e poco pubblicizzati dalle guide)


“Guarda, non è nulla di che. Amici mi hanno detto che è noiosa, poco affascinante e per niente stimolante”; ma anche: “Sai che ti sorprenderà. Davvero! Non pensavo ma ne sono rimasto colpito”.

Ho sentito opinioni contrastanti su Varsavia. Come normale e giusto che sia. L'oggettiva bellezza, molto probabilmente, ancora non è stata scoperta.

Ecco perché, al mio arrivo nella capitale polacca, ero pronto a tutto: dalla delusione totale all’esaltazione.

Dopo tre giorni, che sono sempre pochini, non è possibile mettere un punto definitivo. Mi accontento di dire che, a mio avviso, Varsavia non è affatto male. Almeno da vedere così, senza fretta alcuna, da camminatore girovago munito di semplice cartina e buona lena.

Che poi viverci sia tutt’altra storia, magari senza lieto fine, beh, non sta a me giudicare.

L’insolito e spiazzante mix di grattacieli ultramoderni e casermoni sovietici è ben compensato dai tanti angoli suggestivi che la città vecchia offre. Anche perché curata, viva, affollata e dal carisma non trascurabile.

La parte nuova, che poi è il vero centro, è un infinito susseguirsi di negozi, ristoranti, luci e movida patinata. Uno specchio per le allodole che potrebbe (e così fa) attirare il “turista-tipo”, anche perché, togliendosi l’aria un po’ snob, vi si possono trovare locali niente male.

Insomma, senza dilungarsi troppo: Varsavia si merita un buon voto. E se si sceglie di viverla nel modo giusto, regala momenti interessanti. Tutto sta nel tracciare bene la propria rotta. Ecco perché, uscendo un po’ dal seminato delle trite e ritrite guide, vorrei suggerirvi qualche luogo degno di nota. Senza spocchia o pretese. Io ci sono stato e mi sono trovato bene. Tutto qui.

Narodowy Stadium

Che la Polonia non abbia una secolare storia calcistica, beh, si sa. O megIio: buone cose a livello di Nazionale, meno (molto meno) per quanto riguarda i club.

Il Legia Varsavia è la squadra di riferimento. Ha un discreto blasone, conquistato grazie ai successi in patria, ma poco più. Sorprende, dunque, come la città possa forgiarsi di uno degli stadi più belli e moderni d'Europa.
Imponente e sontuoso, il Narodowy Stadium è un vero vanto. Costruito nel 2012 per gli Europei, accoglie partite di calcio sì, ma anche concerti, eventi e spettacoli di caratura internazionale. Di solo Legia, forse, non vivrebbe. 

Il Narodowy Stadium

Quattro anni per costruirlo, sulle ceneri del vecchio impianto (ne conserva qualche frammento), e per riqualificare la zona. Tempo ben speso. Per un amante del calcio è puro spettacolo. Per tutti gli altri potrebbe essere uno stadio come tanti altri, ma fidatevi: non lo è.

Quasi sessanta mila posti e la finale di Europa League ospitata nel 2015. Sono sicuro, il Narodowy merita e avrà di più. 

 


Biblioteka Universitecka

Quella breccia violacea non deve depistare: l’anima della Biblioteca Universitaria di Varsavia è verde. Profondamente verde. A partire dalla facciata, colorata e sorprendente. Di struttura imponente e severa, grazie alla tinta bitonale si ammorbidisce, risultando quasi un edificio fuori da ogni logica. 

La biblioteca vista dall'esterno


L’interno è moderno, affascinante e, almeno suppongo, di interesse per gli amanti dell’architettura. Questo per quanto riguarda la hall principale. Per entrare nella vera e propria biblioteca, infatti, bisogna mostrare il proprio tesserino universitario. Se non quello, uno specifico badge. 

L'ingresso della biblioteca
 
Niente visita ai diversi piani dunque. Via spediti dall’altra parte della Library, dove trionfa il suo vero cuore verde. Un grande giardino che sembra un parco, dove distendersi, leggere, fare una pausa e godersela in tranquillità. 

Il giardino prosegue sul tetto


Ma il meglio deve ancora venire: lo spazio naturale si estende sino all’ultimo piano della struttura. Basta percorrere una rampa di scale per ritrovarsi sul tetto della biblioteca, tra siepi, erba, fiori e piante. Con qualche ponticello e panchine nascoste tra le foglie. Rilassante e piacevole. Suggestivo anche, dato che da li si può di una delle migliori vedute sulla città.






Cuda Na Kiju 

 
Un piazzale con scalinata, sedie a sdraio, ampia selezione di birre, atmosfera moderna, casual e confortevole: cosa chiedere di più a un locale?

Il Cuda Na Kiju (letteralmente: “meraviglia sullo stecchino”) aveva colpito la mia attenzione dal finestrino del tram. Tanti tavolini all’ingresso di un museo? Che sarà mai? Basta google per scoprirlo: uno dei bar più rinomati in città. 


Il Cuda (immagine dal web)

Il museo è il Muzeum Narodowe. Il Cuda è proprio lì sotto, nel grande portico. Tornatoci la sera, ho scoperto che sì, questo Cuda Na Kiju merita proprio. Ha l’aria del posto che nel weekend diventa super posh e un pochetto hipster/snob, ma, in un giorno qualsiasi della settimana, è ciò che di meglio si possa trovare. Anche perché è pensato nel modo giusto: prendi la tua birra, scegliendo le tante (soprattutto IPA), ti svacchi all’esterno e tanti saluti. Guardando la città e gli alti grattacieli da un punto privilegiato. Si è di fronte a uno stradone, ma stranamente tutto è calmo e rilassante.

Si beve e si mangia bene. Snack da birra, tra cui una deliziosa focaccia, che è più una pasta di pizza (siamo a Varsavia, mica a Genova) e dei grissini capaci di aprirti una voragine nello stomaco. Se volete, fanno pure la pizza: a prima vista, non dev’essere poi male.

Se dopo una lunga giornata da turisti girovaghi senza sosta volete riconciliarvi con la vita, questo posto fa per voi. 




Wrzenie Swiata
   
Libreria e café al tempo stesso: non un’innovazione, ma ha sempre il suo perché. Soprattutto se l’atmosfera è intima.


Il Wrzenie Swiata altro non è che un piccolo negozio di libri dove bere un caffè, un infuso o un centrifugato, e pure mangiare qualcosa. Dai dolci ai sandwich. Generalmente, all’insegna del salutare e, se possibile, vegan-friendly.

Prima di riempirsi lo stomaco, però, un bel giro tra gli scaffali pieni di libri. In inglese e in polacco. Da comprare o solo saggiare. 

Il Wrzenie Swiata (immagine dal web)

E’ carino, accogliente e silenzioso. Sa tanto di “sono alternativo e allora vado a leggermi un libro sorseggiando un caffè con una bella aria spocchiosa”, ma non tutti gli avventori sono così. Giusto goderselo per quello che è e passarci ore. Sì, perché se ti siedi e cominci a chiacchierare o sfogliare qualcosa, ti ritrovi una vita dopo ancora lì, senza nemmeno accorgetene.

E’ alle spalle di una delle vie più turistiche della città. Dunque, è una bella scappatoia. Un piccolo rifugio dove, perché no, godersi un brunch. Anche se, a mio avviso, è perfetto per il tardo pomeriggio, subito prima di cena.
 

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