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giovedì 17 marzo 2016

Danilo Gallinari, tra infortunio, Denver e Italbasket: "Non so quando rientrerò. Non vedo l'ora arrivi l'estate in Azzurro"


Parla del suo futuro Danilo Gallinari. E della Nazionale, di Denver. In quella che, numeri alla mano, è ancora la sua migliore annata di sempre in NBA. Nonostante un infortunio che lo sta tenendo fermo ormai da settimane e che gli impedisce di battagliare con i suoi Nuggets per conquistarsi un posto ai playoff.

Il problema alla caviglia ha interrotto un momento magico: nel 2016, 25.8 punti, 6.4 rimbalzi e un All-Star Game paventato che avrebbe avuto sì del clamoroso, ma che, di certo, non sarebbe stato “rubato”.

Ci sarà tempo per rivederlo in campo? Beh, ancora non si sa.  Ma il #8 farà di tutto pur di essere al più presto sul parquet, che sia americano o “azzurro”. Tra non molto, infatti, la Nazionale dovrà affrontare le sfide preolimpiche, e la presenza di Danilo sarà fondamentale, perché, come dimostrato dall’Europeo, è lui il leader tecnico e carismatico della nostra squadra.

Il Gallo sta monitorando le proprie condizioni costantemente: Non so se rientrerò prima della fine della stagione” – dichiara nella sua intervista a Eurosport, ripresa anche da varie testate americane – “Sto controllando la caviglia giorno per giorno, non so quanto rientrerò”.

Danilo Gallinari con la maglia di Italbesket (foto dal web)
Per giugno, però, tutto dovrebbe risolversi. Almeno così spera, e sperano tutti. La voglia di cominciare una nuova avventura azzurra c’è: “Non vedo l'ora di cominciare con la Nazionale, come tutte le volte in cui ci si ritrova con i compagni in azzurro. Sarà un'estate bellissima, abbiamo la possibilità di fare molto bene”.

Desiderio di Nazionale che Gallinari non ha mai nascosto. Sempre il primo a dichiarare amore per la squadra azzurra e a trasmettere entusiasmo e fiducia al gruppo. Soprattutto quando chiamato ad affrontare nuove e difficili sfide. Come un cambio di guida tecnica: finita l’era Pianigiani, è (ri)cominciata quella Messina: “Con Messina ci siamo parlati molto e siamo entrambi molto carichi anche se non siamo entrati nel dettaglio di cose tecniche o simili. Non vedo l'ora di cominciare a lavorare con lui”.

Parole di un leader-operaio, sempre al servizio dei compagni e del bene comune. Emergere grazie al gruppo, non sacrificandolo. Dote che l’ha portato a essere un giocatore amatissimo anche dall’altra parte dell’Oceano, dove le sue qualità non passano inosservate. Tanto ai tifosi, quanto agli addetti ai lavori. In primis, a Denver, dove è riconosciuto come pilastro dei Nuggets: “Sono molto contento di stare a Denver e quindi prima di pensare ad altri posti spero di vincere qualcosa qui e giocare in questa città ancora tanti anni […]“Se riusciremo ad arrivare ai playoff sarà un'annata positiva, altrimenti non potrò considerarla tale. Personalmente devo dire che sono abbastanza contento della mia stagione”.


Come accennato, il Gallo è riconosciuto come star un po’ ovunque. Non solo in Colorado. Tanto da arrivare a un passo dall’All Star Game di Toronto, e non solo per la mobilitazione del Bel Paese. La chiamata non è arrivata, ma la consapevolezza di essere nell’élite della Lega non passa di certo dalla “partita delle stelle”: “No, non sono deluso dalla mancata convocazione. So che nel mio ruolo c'è molta competizione quindi va bene così […] Penso che i giocatori più forti siano sempre i soliti: Curry, James, Durant, Westbrook, Leonard; quelli insomma di cui si sente parlare. Non ci sono giocatori nuovi che mi hanno particolarmente impressionato”.

In attesa di buone nuove dalla caviglia, non ci resta che incrociare le dita e sperare di rivedere Danilo in campo al più presto. O, egoisticamente, perlomeno verso giugno. Non me ne vogliano i tifosi di Denver, ma abbiamo un'Olimpiade da conquistare. 

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