Manifestazione iniziata con la batosta turca e l'imprevista faticaccia islandese, ma continuata con l'epico successo sulla Spagna, la battaglia vinta con la Germania. La partita con la Serbia va letta a parte.
Terzo posto nel girone e la consapevolezza di poter dire la nostra contro chiunque. Se siamo quelli visti contro le Furie Rosse, sono gli altri a doverci temere.
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E andiamo ragazzi! |
DATOME 10 - Il capitano merita il voto massimo. Perché la Dea
bendata gli ha girato le spalle e lui ha risposto stando vicino al
suo gruppo, indossando casacca e pantaloncini e soffrendo tanto, forse più,
degli altri. Sempre al comando. E se quelle voci su un possibile recupero per
Lille fossero vere…
GALLINARI 10 - Dategli il titolo di MVP. Dateglielo subito.
Il Gallo sta tenendo cifre straordinarie e si sta imponendo
come vero leader dell’Italbasket.
Tim Connelly, suo G.M ai Nuggets, ha dichiarato, in brodo di giuggiole, che questo è “il miglior Gallinari di sempre”. Come darglitorto? Fisicamente sta bene, mentalmente pure. Risultato: si prende tiri decisivi e fa la voce grossa su entrambi i lati del campo. Se, per quella vecchia storia, in una squadra sono “tutti sono uguali”, beh, lui è un po’ meno uguale degli altri.
Tim Connelly, suo G.M ai Nuggets, ha dichiarato, in brodo di giuggiole, che questo è “il miglior Gallinari di sempre”. Come darglitorto? Fisicamente sta bene, mentalmente pure. Risultato: si prende tiri decisivi e fa la voce grossa su entrambi i lati del campo. Se, per quella vecchia storia, in una squadra sono “tutti sono uguali”, beh, lui è un po’ meno uguale degli altri.
BELINELLI 9 - “O famo strano” è stato affibiato a Danilo e ai
suoi canestri impossibili, ma non è che il Beli non sia mai andato “fuori dalle
righe”: triple da casa sua, catch and shoot fuori equilibrio, jump-shot alla
sua maniera. Ci ha abituato a uscire alla distanza e spaccare in due i match
nel secondo tempo. Fondamentale per sperare in qualcosa di veramente grande.
BARGNANI 8.5 - Il classico gioco “incolpa Bargnani” è durato,
per fortuna, una partita solo. Ovviamente, quella con la Turchia. Non è che
improvvisamente sia diventato il miglior difensore del mondo, ma almeno ha
dimostrato di esserci, combattere e mettere quell’intensità che tutti gli
chiedono. Offensivamente, poi, nulla da dire: Mago è Mago. Dovesse rimanere
concentrato anche nella prossima fase…
GENTILE 8.5 - Che bravo Alessandro, davvero! Sembra calato
perfettamente nel proprio ruolo: battitore libero, con licenza di uccidere, ma
anche ingranaggio fondamentale di un gioco di squadra. Ha talento cristallino,
potenza devastante (non lo scopriamo di certo oggi) e, in questo Europeo, anche
saggezza e puntualità. Finora, non ha sbagliato una scelta.
ARADORI 7.5 - C’ è il suo zampino in tutti i successi: il
gioco da tre con l’Islanda, le triple contro la Spagna, i rimbalzi recuperati
dal nulla contro la Germania. Segno che è in questa competizione con testa e
gambe. A un uomo in uscita dalla panchina, con le sue caratteristiche, non si
può chiedere altro.
CUSIN 7 - Il “Pandino” c’è e combatte al nostro fianco. Dà
minuti di risposo importanti a Bargnani e, come sempre, garantisce energia e
dedizione sotto le plance. Conosciamo i suoi limiti, li accettiamo e godiamo
delle sue sferzate di vitalità. Contro certi lunghi, potrebbe rivelarsi arma
importante.
DELLA VALLE e POLONARA 7 - Insieme non perché non accomunati
dallo stesso destino: in fondo alle rotazioni, in attesa di qualche scampolo di
match in cui dimostrare di esserci. E caspita se ci sono! I tifosi azzurri li
vorrebbero in campo molto di più, e il perché si è visto: voglia, carattere e
disponibilità. Chissà, potrebbero avere altre chances.
MELLI 6.5 - E’ un lungo atipico, perfetto per un quintetto
basso ma undersize rispetto a molti pari ruolo. Nulla di nuovo. Sapevamo tutti
che sarebbe stato utile per certi specifici frangenti di partita. E così è
stato. Nicolò sta bene e lotta come sempre. Apre il campo ed è da rispettare
nel tiro da fuori. E’ il Melli che conosciamo e che volevamo: bene così.
CINCIARINI 6 - Il Cincia sta uscendo pian piano (speriamo).
L’inizio non è stato dei più incoraggianti: timido, impreciso, a disagio in un
contesto fisico e di altissimo livello. Saggiato il valore degli avversari, ha
fatto un passo indietro e ha cominciato dalle piccole cose, sia in attacco che
in difesa. Le triple, pesantissime, messe a segno soprattutto contro la
Germania ci fanno ben sperare.
HACKETT 5.5 - Ahimè, l’unica insufficienza. Daniel non sembra
esserci: tanti errori banali, scelte sbagliate, poca aggressività… Potrebbe
sfruttare i mismatches contro i play più piccoli, ma sembra stranamente restio.
Urge accelerazione.
Su Pianigiani non mi sono sbilanciato. Aspetto che i giochi siano fatti.
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