playground

playground

domenica 6 settembre 2015

Eurobasket 2015: il racconto di Italia-Islanda con i tweet di #EuropeiTipo e #SkyEuroBasket

La sconfitta con la Turchia ci ha fatto male e ha lasciato l’amaro in bocca. Ma non ha scalfito il nostro orgoglio e le nostre convinzioni. L’Islanda è l’avversaria giusta, almeno sulla carta, per rialzare la testa.


Come ieri , il primo acuto è italiano: Gentile per il 3-0. Speriamo che, stavolta, sia di buon auspicio.


Ma l’Islanda risponde, con le bombe da lontano. Ci vuole talento, bravura, spaziature e anche “un aiuto dall’alto”…


Beli trova la piastrella (cit. Tranquillo), Gigione si mette in moto e l’occhio si fa giusto.



Ma i nordici non mollano nulla: corrono, sgomitano e sporcano ogni pallone. E così, dopo 10 minuti l’Italia è sopra solo di 1 (22-21).



Perchè non riusciamo a piazzare un bel parzialone? Il popolo di twitter punta il dito sempre e solo sulla difesa.



Ma quando Bargnani (sì, proprio lui), cattura un paio di rimbalzi e pianta la stoppatona, l’ironia dilaga..



Risate spezzate dai canestri di sti scatenati islandesi e dalla notiziaccia sul nostro capitano: out per tutto il resto del match.



Fatichiamo come dei matti, anche perché questi tirano manco fossero Curry e compagnia bella. Buona parte della colpa, a quanto pare, è da imputare al nostro coach.


La pazienza, si sa, non è figlia dei nostri tempi. Figuriamoci sui social. E’ vero: stiamo giochicchiando e balbettando, ma andiamo negli spogliatoi avanti di 4 (41-37). Il che, però, non stimola l’entusiasmo dei tifosi. L’unico che si ‘salva’ è Gentile.




E si riparte, col Gallo che riappare dopo minuti di letargo e si fa subito sentire, anche troppo: terzo fallo immediato.



Siamo più forti. Lo sappiamo ma non lo dimostriamo. Torto nostro, ma dall’altra parte c’è un’Islanda che ha cuore e testa per stare aggrappata (eufemismo) al treno (-ino) azzurro.



E’ vero: la nostra difesa sgocciola, ma pure l’attacco no brilla. Sembra assurdo, ma offendevamo con più efficacia ieri.




Camminiamo piano. Zoppichiamo. E allora non possiamo che approcciare l’ultimo periodo avanti solo di 4: 52-48. Ci vuole l’ultimo sforzo. Magari deludendo, ma va portata a casa!



Hackett piazza il bombone con quadruplo tocco di ferro: che la fortuna stia girando?

Forse la Dea Bendata ha cominciato a strizzarci l'occhio, ma gli arbitri no. Quinto fallo del Gallo: ultimi sei minuti senza il nostro #8.

Ed è addirittura soprasso Islanda: 59-60 a 4 dalla fine.


E come ieri, scusatemi, ma l’epilogo me lo guardo a tu per tu con la Tv. Comunque, 62-62 a 180 secondi dalla sirena. Tensione alle stelle, salivazione azzerata. 

Rientro in cronaca a testa bassa: si è svegliato Pietrone!!


E andiamo! E’ finita! Otto armadi di camicie sudate e testa fradicia di dubbi e interrogativi. Ma, alla fine, contava una cosa: vincere. In attesa di tempi migliori…



Alla prossima ragazzi. Stay Tuned. E…chapeau Islanda!

Nessun commento:

Posta un commento