La Summer League saluta Orlando e abbraccia Las Vegas.
Ben 11 le partite giocate ieri (qui i tabellini completi).
A Orlando:
LOS ANGELES CLIPPERS – OKLAHOMA CITY THUNDER 100-101 d2ot
DETROIT PISTONS – MIAMI HEAT 68-91
MEMPHIS GRIZZLIES – ORLANDO MAGIC WHITE 75-73 d2ot
INDIANA PACERS – ORLANDO MAGIC BLUES 74-98
BROOKLYN NETS – CHARLOTTE HORNETS 73-82
A Las Vegas:
MILWAUKEE BUCKS – NEW ORLEANS PELICANS 89-101
SACRAMENTO KINGS – TORONTO RAPTORS 68-90
ATLANTA HAWKS – DENVER NUGGETS 71-86
MINNESOTA TIMBERWOLVES – LOS ANGELES LAKERS 81-68
D-LEAGUE SELECT – HOUSTON ROCKETS 104-111
GOLDEN STATE WARRIORS – CLEVELAND CAVALIERS 83-75
Nel giorno del curioso remake delle Finals appena finite
(in versione mooolto ridimensionata), tutti gli occhi erano puntati su Karl Anthony Towns, la prima scelta
assoluta del draft. Per l‘ex Kentucky, 12 punti, 3 rimbalzi, 4 assist, 4 palle
perse e tante infrazioni. Ha pagato lo scotto della pressione e della ‘prima
volta’.
Ma KAT non era l’unico sorvegliato speciale della sfida tra
Wolves e Lakers. Tra le fila dei californiani ha fatto il suo esordio D’Angelo Russell, che del draft,
invece, è stata la seconda scelta assoluta. 8 punti , 5 rimbalzi e 5 palle
perse, sprofondando insieme ai suoi compagni. Tra questi, anche Julius Randle, che ha chiuso con 11
punti.
IL MIGLIORE di
giornata è stato Curry. No no, non
l’MVP; il fratello minore, Seth, che
sta giocando questa SL con i New Orleans Pelicans.
Jumper, triple, step-back, ball handling, crossover: i geni
della famiglia Curry non mentono. 30 punti in 30 minuti, con 9/17 dal campo e
2/7 da tre. Timidezza sconosciuta.
Alvin Gentry, che
di NOLA è il nuovo coach, vuole importare la filosofia che ha reso grandi i
Warriors (era assistente di Kerr): corsa, ritmo, tiro, dinamismo. Un meccanismo
che può diventare letale, soprattutto se hai un Curry a tua disposizione. A
quanto pare, anche se si chiama Seth e non Steph.
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