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lunedì 13 luglio 2015

Bargnani ai Nets: il duro attacco di John Schuhmann

Andrea Bargnani ha deciso di ripartire dai Nets. Quando tutto sembrava fatto con i Kings, il romano ha scelto di rimanere a New York. Cambia casacca, ma la città rimane la stessa.

L'ennesima occasione per rilanciarsi, dopo le deludenti esperienze con i Raptors e, soprattutto, con i Knicks.

Sta facendo molto discutere, in queste ore, l'articolo di John Schuhmann sul passaggio del 'Mago' ai bianconeri. Un attacco pesantissimo. Il giornalista mette in dubbio la validità del giocatore. Anzi, sostiene che Bargnani non dovrebbe nemmeno essere in NBA.

Ecco la traduzione del suo post, disponibile in versione originale nella sezione blog di NBA.com.

Leggetevelo, riflettete e ditemi, se vi va, che ne pensate.


ANDREA BARGNANI E' ANCORA NELL'NBA,  di John Schuhmann
 
I Brooklyn Nets hanno annunciato domenica l’ingaggio il free agent Andrea Bargnani. Più di una fonte riporta che l’accordo al minimo salariale per i veterani (per un giocatore con nove anni di esperienza, circa 1.4 milioni di dollari), con una player option sul 2016-2017.

Sembra una mossa con pochi rischi per i Nets, che, apparentemente, hanno soffiato Bargnani ai Sacramento Kings, che gli avevano offerto più del minimo. Ma a questo della sua carriera, non è chiaro cosa possa offrire Bargnani a una squadra che ha osato pagarlo quasi nulla.

Bargnani è sempre stato un pessimo difensore. Dei 386 giocatori che hanno collezionato almeno cinque mila minuti nei nove anni in cui Bargnani è nella Lega, solo tre – Ryan Gomes (108.9), Hakim Warrick (108.9) e Charlie Villanueva (109.5) – hanno avuto un defensive rating (il numero di punti che un giocatore conxede ogni 100 possessi) più alto di Bargnani (108.8).

Non è un buon passatore (e non vuole nemmeno esserlo); il suo assist rate (7.4 assist ogni 100 possessi) è il 351esimo tra tutti i 386 giocatori della Lega. Ed è anche un pessimo rimbalzista per la sua stazza. Quando è in campo, raccoglie meno de 10% dei rimbalzi disponibili.

Bargnani dovrebbe essere un tiratore e un giocatore che allarga il campo. Ma, nelle ultime quattro stagioni, ha tirato solo con il 30% da tre.

Nella scorsa stagione con i Knicks, ha tirato con il 37% da dietro l’arco, ma solo su 41 tentativi. E questo è il succo della questione. Bargnani non si prende più molti tiri da tre (e non apre nemmeno il campo).

Nelle sue prime quattro stagioni nella Lega, Bargnani ha preso circa un  tiro dal mid range (tra il pitturato e la linea da tre punti) ogni tre tentativi da tre punti. Ma, nelle ultime cinque stagioni, il rapporto tra tiri dal mid–range e triple è raddoppiato. 
 

Bargnani è un discreto tiratore dalla media distanza. Tuttavia, considerando sempre le ultime cinque stagioni, i suoi tiri dalla media (che rappresentano il 43.3%, con una media di 0.87 punti a tiro) non hanno reso quanto le sue triple (32.8%, 0.95 punti a tiro).

Bargnani non tira né bene né spesso nel pitturato. E se pretende di essere un tiratore e/o un giocatore che crea spaziature, non può tirare dalla media il doppio delle volte rispetto a quanto faccia da tre. Il fatto che abbia concluso la scorsa stagione con un rapporto di 4-1 è semplicemente terrificante.

Parlando di cose terribili, i Knicks hanno chiuso l’annata passata con un record di 17-65. E hanno toccato il loro punto più basso, con uno scarto medio di 17.5 punti ogni 100 possessi (16.5 punti ogni 48 minuti), proprio quando Bargnani era in campo.

I Nets hanno bisogno di una altro lungo che possa fare da riserva a Thaddeus Young e Brooke Lopez. Prima di domenica, gli unici centri erano Lopez e Willie Reed, che non ha mai giocato in NBA.

Comunque, c’erano delle alternative migliori di Bargnani, che in questi anni non ha mai confermato il proprio talento. E’ particolarmente strano che una squadra, che nella prossima estate cercherà di liberare spazio salariale, voglia dedicare qualsiasi somma del 2016-2017 a un giocatore come Bargnani (anche nel caso si tratti di una player option al minimo). E sarà molto divertente vedere come si relazionerà con un allenatore della vecchia scuola e molto difensivo come Lionel Hollins.

La buona notizia per i Nets è che non hanno sprecato tre scelte al draft per averlo.


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